Per un intervento sulle fake news si spera nella prossima legislatura

Pubblichiamo un breve punto di situazione su quelle che sono le (scarse) iniziative legislative in tema di fake news .

Era il 28 febbraio 2017 ed era in corso la precedente legislatura quando iniziavamo ad occuparci di fake news con particolare riferimento all’attenzione del Parlamento sulla materia.

Con il nostro articolo “DDL sulle “false notizie” : speriamo non sia una bufala!” , auspicavamo che il progetto di legge venisse approvato poiché se ne sentiva moltissimo l’esigenza.

Tornavamo sull’argomento il 27 novembre 2017 con l’articolo “DDL su “fake news” : quando a rischio bufala è il Parlamento” in cui riponevamo le speranze circa il fatto che si potesse pervenire all’approvazione di un testo che affrontasse la tematica.

Ovviamente nulla di fatto.

Gli anni successivi, soprattutto (ma non solo) durante l’anno terribile della pandemia da Covid-19, tutti noi siamo stati più o meno vittime di notizie false, più o meno verosimili, ma sempre false.

Tale circostanza ha fatto rafforzare vieppiù l’idea che occorresse organizzare un presidio normativo.

Anche questa volta  il Parlamento, che si accinge a chiudere un’altra legislatura, non ha brillato per puntualità.

Due i disegni di legge presentati nel corso della legislatura e destinati, tra pochi mesi, a popolare l’archivio dei sogni non realizzati:

  • il DDL n.1886 Camera dei Deputati contenente “ Modifica dell’articolo 656 del codice penale e altre disposizioni in materia di pubblicazione o diffusione di notizie false, esagerate o tendenziose”, presentato il 3.06.2019 (quindi prima dell’emergenza Covid);
  • il DDL n.2850 Camera dei Deputati contenente “Introduzione dell’articolo 656-bis del codice penale e altre disposizioni per il contrasto della pubblicazione o della diffusione di notizie false e prive di fondamento scientifico in materia sanitaria”, presentato il 7.01.2021 e con un chiaro riferimento e condizionamento derivante dalla citata esperienza Covid.

Il primo elemento che accomuna i due DDL trasmette un po’ di tristezza: nessuno dei due DDL è MAI stato discusso né in Commissione né in Assemblea.

Già questo sarebbe sufficiente per far comprendere il livello di interesse esistente sul tema da parte del nostro legislatore.

Limitandoci al piano tecnico, occorre dire che i due progetti miravano a raggiungere un obiettivo sostanzialmente sovrapponibile mediante l’utilizzo di due metodi diversi:

  • il primo, il DDL C-1886, andando a sostituire l’attuale articolo 656 del c.p. “Pubblicazione o diffusione di notizie false, esagerate o tendenziose, atte a turbare l’ordine pubblico” con un nuovo articolo 656 c.p. e la previsione di un intervento del Garante nei confronti dei soggetti gestori del sito internet o del social media per la cancellazione della notizia;
  • il secondo, mediante l’introduzione di uno specifico art.656 bis nel codice penale contenente una contravvenzione con una previsione di pena, in verità, davvero molto bassa (ammenda fino a 10.000 euro).

Nel complesso si trattava davvero di interventi dalla portata probabilmente modesta ma che avrebbero comunque rappresentato un primo tassello e, certamente, uno spunto di riflessione su una problematica davvero non più rinviabile soprattutto se si considera che essa è fortemente legata all’altro tema dell’ odio on line (hate speech) divenuto una vera a propria piaga.

Confidiamo nel Parlamento della prossima legislatura.

Testo del DDL C-1886

Testo del DDL C-2580

26 luglio 2022

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